Knowledge management nel turismo

Tecnologia: Knowledge Management System     Topic: Knowledge Management  

Il knowledge management, con le sue attività di creazione, condivisione e diffusione della conoscenza, può essere un’ottima leva per superare i problemi di frammentazione del settore e di coordinamento tra gli operatori. Nel caso specifico per knowledge management si intende l’applicazione di asset conoscitivi utilizzati da un’organizzazione turistica – sia essa un’area di destinazione, che un insieme di imprese - per creare un vantaggio competitivo. Questa definizione formulata in ambito accademico mette in evidenza anche l’aspetto pratico di utilizzare la conoscenza per creare valore, soprattutto monetario, per il business turistico. Anche all’interno dei network turistici, la conoscenza può essere tacita o esplicita. La prima si verifica all’interno di ogni struttura e risponde alla necessità di soddisfare bisogni organizzativi per catturare clienti. La seconda coinvolge modelli inter-organizzativi, è trasferita in modo esplicito all’interno del network in cui opera la struttura ed è veicolata dai diversi organismi pubblici e privati del settore.

La novità recente consiste nel far emergere e mettere in circolo le conoscenze “tacite” delle singole piccole e medie imprese del settore turistico per accompagnarle nel miglioramento complessivo di tutta l’area di destinazione. In questo senso, la gestione della conoscenza diventa una specifica competenza e un obiettivo dei destination manager, ovvero quelle figure professionali che hanno il compito di promuovere specifiche località o aree turistiche e di favorire l’afflusso di turisti. 

La conoscenza tacita, ricca  di informazioni, è conservata gelosamente e chi la possiede è riluttante nel metterla a disposizione, a comunicarla e a condividerla, perché è il “segreto” del successo della propria struttura. Catturare la conoscenza tacita che risiede nell’industria dell’ospitalità per trattarla con le conoscenze scientifiche in funzione del public interest è uno dei maggiori cambiamenti indotti dall’economia della conoscenza. Il destination manager del Sistema turistico locale (Stl) ha appunto il compito di codificare il sapere diffuso operando su quattro livelli per introdurre nuove tecniche di programmazione.

Nel primo livello, dal tacito al tacito, il DM partecipa al processo di socializzazione delle imprese private con incontri e discussioni in team. Nel secondo, dal tacito all’esplicito, il DM facilita l’emersione della conoscenza attraverso focus group.  Nel terzo, dall’esplicito all’esplicito, le informazioni vengono diffuse in tutto il network, sia alle componenti pubbliche che private. Infine, con il quarto livello, dall’esplicito al tacito, si creano le condizioni affinché la conoscenza resa esplicita venga assimilata dalle persone e generi nuove idee.

Il circolo virtuoso si attiva quando i principi di codificazione e di trasferimento sono inseriti all’interno di un progetto di sviluppo, in cui gli imprenditori, gli amministratori e gli esperti di livello universitario hanno creato i pre-requisiti favorevoli.

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